sabato 29 giugno 2013

La scelta

Siamo agli sgoccioli...
Il letto ikea è montato, e gli scatoloni pronti...
Mancano pochissimi giorni ormai, al mio trasloco.
La mia prima casa da sola, senza convivenze, per imparare a stare sola, a star bene da sola.
A bastare a me stessa. Perchè solo così si possono apprezzare veramente gl'altri.

Un piccolo monolocale per me e la mia cucina.
Per me e per i miei libri.
Per me e per i miei film.
Per me e per i miei pensieri.
Per me che lo sogno da anni.
Per me che finalmente sarò libera, da tutti Loro.
Per me.
Ovviamente non voglio lavorarci, non voglio ricevere. Dev'essere solo casa, l'alcova della mia anima.
Certo, non sarà facile, non sarà semplice, ma sarà bello. Sarà bellissimo. Anche quando sarà difficile.

....perchè c'è differenza fra una fuga, e una scelta....

sabato 25 maggio 2013

Quando i clienti fanno i furbi...

C'è di buono che il lavoro va benissimo.
Ieri ho avuto due clienti nuovi, il primo, in mattinata e a suo dire, conoscente del campo (ergo, puttaniere incallito) che mi ha fatto un complimento splendido, dicendomi:" hai tutto quello che si può desiderare di trovare in una donna che fa questo mestiere"... pensate quello che volete, ma per me, son soddisfazioni! Ha detto che mi richiamerà. Ormai non credo più ai "ci rivediamo" dei clienti, mi è sempre stato detto di loro spontanea volontà, e il più delle volte sono solo parole.

Mi ha anche raccontato di aver sentito le storie di molte ragazze, di stare attenta perchè prima o poi mi accadrà qualcosa di brutto e spiacevole, perchè prima o poi capita a tutte, anche se si prendono tutte le accortezze del caso. Evviva che ottimismo!!!
Io spero tutti i giorni che ciò non accada mai.

Poi il secondo (e qui parliamo del furbo) nel pomeriggio...
Vedevo che si cullava sul tempo, non mi ha pagata anticipatamente perchè non sapeva quanto tempo esattamente avrebbe voluto restare con me... alchè al mio ricordargli che il mio lavoro è a tempo, e in base a quello ha un costo, e che gradisco saperlo sempre in anticipo per organizzarmi, dato che ho una vita, e lavoro fuori città, lui mi ha più volte detto di non fare la venale, di rilassarmi e di non essere così rigida con me stessa.... sentendo la puzza di fregatura, dopo 3 ore (dovevo prendere il treno) gli dico che devo andare... e come volevasi dimostrare, al momento del pagamento, non gli bastava il contante. Toh! Mattugguarda!!!???

Gli ho fatto gentilmente notare che poteva tranquillamente prelevare, pare accettare di buon grado la mia proposta, e salimo in macchina. E lui cosa fa? Mi porta direttamente in stazione. Al mio sbigottimento risponde:" Fammi credito per la prossima volta, fidati di me!" Sì, come no!!! Come da sopra, già non credo regolarmente ai "ritornerò", figurarsi in un contesto del genere... Ma comunque, inutile farsi il sangue amaro, se non si può far nulla no? C'est la vie! Poi, poteva andare mooolto peggio. Sempre per rimanere in tema col primo cliente del giorno.

sabato 20 aprile 2013

Abbassare le aspettative....

è anche vero, che siamo in periodo di crisi.
è anche vero, che sono iscritta su un solo sito, gratuito e non fra i primi di google.
è anche vero che io non ricevo neanche.
è anche vero, che non sono la Bellucci.

Sono molto molto demoralizzata.
Ricevo pochissime chiamate al giorno, e da 10 giorni, ho solo un appuntamento prenotato.
Chiamano, chiedono informazioni, ti lasciano con un "ti faccio sapere" e spariscono. Puff! Nel nulla telefonico.

Io non credo di avere tariffe alte... quando ho iniziato mi sono fatta un grosso giro nella rete, per comprendere più o meno quali fossero i rates che c'erano in giro. E io mi tengo nelle basse, diciamo.

Sono arrivata persino a pensare di non valere quanto chiedo, di non valere proprio per fare questo lavoro. Ma quando avevo tariffe più basse di queste, venivo contattata da persone veramente di pessimo atteggiamento... almeno così posso scremare e tentare di attirare persone di un certo livello educativo e comportamentale, mi son detta.
Ma fin'ora, sono stati 10 giorni penosissimi.

So di essere brava nel mio lavoro, sono presente, attentanta, passionale, sono umana. Non sto lì ferma e fredda come un ghiacciolo. Sono italiana e ho un certo livello culturale che dovrebbe valere come vantaggio.
Non voglio arrivare a svendermi, svalutandomi ed essere costretta a fare tanti incontri al giorno per arrivare a fine mese e permettermi l'università, avrei preferito il classico pochi, fissi, e buoni.
 

Sono molto molto confusa...






domenica 14 aprile 2013

Talvolta, le ironie della sorte....


Ieri, ho ufficialmente ripreso a lavorare.
Dopo quasi 9 mesi d'assenza. E il caso, fortuito o forse no, ha deciso che io avessi il mio primo cliente giusto un giorno prima del mio anniversario come escort.
Che si di buon auspicio (dato che ho sempre incontrato belle persone) o di pessima fortuna (visto che ho dovuto smettere per mesi)?
Ciò non mi è dato saperlo, lo potrò dire solo nei prossimi mesi... Nel mentre, mi scontro con la realtà dei prezzi dei siti per sponsorizzarmi, che richiedono canoni mensili altissimi, dato quello che fanno! Si va da un minimo di 150 euro al mese, fino a oltre i 400!!! Nemmeno mi selezionassero loro la clientela! So che dovrei fare un buon investimento per il sito e per le foto... ma purtroppo non lavorando da così tanto tempo, le mie finanze son quelle che sono, ma non mi va nemmeno di pubblicizzarmi su certi siti gratuiti, ma terribilmente volgari e privi di eleganza.
C'è modo e modo di proporsi come accompagnatrice.

Ricordo benissimo l'incontro dell'anno scorso... faceva molto più freddo... mi vestii semplicemente... una camicia, un pantalone attillato e stivali col tacco.

Non ero agitata, ne spaventata. Forse la mia paura era mascherata dall'euforia della scoperta, dalla "incoscienza" sormontata da tutti i sogni che avevo fatto su questa professione e sui sogni che grazie ad essa avrei potuto realizzare. Incontrai in un albergo un commerciante napoletano di passaggio, lui mi chiese anticipatamente di farmi le trecce e di non depilarmi le ascelle.

Un tipo simpatico, amichevole e gentile. Anche se molto materiale e rude a letto. Difatti sentii decisamente dolore durante il rapporto, anche perchè la mia lubrificazione era completamente assente. Tornai a casa tutta un dolore, con i capezzoli irritati e doloranti, per non parlare del dolore e del bruciore nelle parti intime durato per giorni. In compenso ero carica di euforia e adrenalina.
Non lo rividi ne sentii più.

Ieri invece è stato ben diverso... Ero agitatissima. Ho avuto una tachicardia costante durante tutto il tempo del viaggio in treno. Carica d'insicurezze, e di ansie..."Ma gli piacerò? Ma valgo quanto chiedo, o dovrei abbassare le tariffe? Oddio sono grassa! Mamma mia guarda qua la cellulite!!!" Insomma, ansia da palcoscenico e da prestazione shakerate assieme in un cocktail esplosivo per la mia già lesa autostima da mesi di inattività totale!
Ho indossato un baby doll stile sottogiacca con guepiére, autoreggenti, gonna, giacchino leggero e scarpe alte...
Al di fuori della stazione, eccolo lì ad aspettarmi nella sua auto scura...uomo interessante, sulla quarantina, raffinato, affascinante, escortista navigato (o è meglio puttaniere navigato?? Bah, questione di semantica) con una passione sfrenata per i preliminari, soprattutto dati che ricevuti. Delicato, attento ad ogni mia minima reazione, abbiamo passato insieme due ore di passione no stop, continuando a dirmi quanto fossi sensuale... dicendomi poi durante una pausa, la frase che mi hanno detto moltissimi clienti "Tu non sembri affatto una escort"... Prima o poi capirò se sia un insulto o un complimento.
Mi ha assicurato di sua spontaneità che mi richiamerà ancora, e che vuole diventare un mio frequentatore fisso... che gli ho dato emozioni mai provate prima con una professionista.
Diciamo che ha aiutato un po' la mia labile autostima.
Sono tornata a casa soddisfatta di aver fatto bene il mio lavoro, ma senza l'adrenalina che mi accompagnò la prima volta, anzi, nel viaggio di ritorno sono stata molto...malinconica forse è il termine che mi si avvicinava di più. Ma non saprei spiegarmene il motivo... o forse non voglio.

La sera, stanca (beh, non sono più abituata alle maratone di sesso no stop, devo riprenderci un po' la mano!) dopo settimane d'insonnia, mi sono lasciata andare ad un pensante sonno ristoratore... in quel sottile mondo in cui tutte le speranze e le paure prendono vita...

lunedì 18 marzo 2013

SEI E DICO SEI...MESI!!!!!

Non scrivo da sei mesi. Poco meno di quelli da cui, ho smesso di lavorare.
Non perchè volessi. Non perchè abbia finalmente trovato la svolta magica.
Semplicemente per una terapia medica, ormonale, che mi ha portato ad avere un totale crollo del desiderio, dolore e lubrificazione totalmente assente durante i rapporti sessuali, spossatezza micidiale, (non esco neanche più la sera da mesi) emicranie e nausee giornaliere, gonfiore, e 5 chili in più.
Praticamente uno sfracelo. Il mio.
Così ho fatto sparire i miei annunci dal web, ho spento a tempo indeterminato il cellulare del lavoro.
E pensi ch'io sia riuscita almeno a studiare?? ahahahahahahahahah.... sì, certo, come no! (si percepisce il sarcasmo?)
Per qualche mese ho mantenuto solo i clienti fissi che volevano un esclusivo servizio di mera compagnia e accompagnamento. Poi mi sono mancate le forze anche per questo. Viaggiare... era diventato infattibile vista la mia astenia.
Mi sono vista sfuggire a me stessa settimana dopo settimana. La me solare, attiva e soddisfatta, sempre più soffocata da questa nuova donna sempre stanca, nervosa, triste e spenta.
Finalmente 3 settimane fa ho interrotto tutto. Ho trovato un'omeopata eccezionale che sta risistemando, piano piano, tutto quanto.
Ora devo solo finire di smaltire tutto lo schifo in circolo nel mio corpo, e ritrovarmi.
I miei sogni non aspettano. E per realizzarli mi serve il mio lavoro.
Ma prima di riprendere, prima di poter riprendere a dare piacere, compagnia, sostegno, supporto e ascolto, devo prima di tutto ritrovare la vera me stessa. La ragazza forte, determinata, passionale e viva... e con una visuale della vita tutta sua talmente tanto radicata in lei, da farle fare scelte che per la società benpensante sarebbero ampiamente discutibili.

...E perdere 5 chili. :-)

Solo al pensare a tutti i mesi sprecati... a tutti i lavori perduti... a tutte le belle persone che avrei potuto incontrare... a tutto il denaro che avrei potuto guadagnare per il mio progetto... tutto questo perduto per cosa? Mesi inutilmente persi in questo modo frustrante e improduttivo.

Ma ora conta poco... il tempo scorre in maniera così veloce... così tanto, troppo veloce, che l'unica cosa che conta ora è che tutto questo stia finendo. E in breve tempo, diventerà tutto solo un ricordo.
Speriamo anche i cinque chili in più!!! :-)


sabato 22 settembre 2012

Da questo momento vivrò senza amore.
Libera dal telefono e dal caso.
Non soffrirò. Non avrò dolore né desiderio.
Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.
Non pallida per la notte insonne -
ma non più ardente il mio volto.
Non immersa in abissi di dolore -
ma non più verso il cielo in volo.
Non più cattiverie - ma nemmeno
gesti di apertura infinita.
Non più tenebre negli occhi, ma lontano
per me non s’aprirà l’ orizzonte intero.

Non aspetterò più, sfinita, la sera -
ma l’alba non sorgerà per me.
Non mi inchioderà, gelida, una parola -
ma il fuoco lento non mi arderà.
Non piangerò sulla crudele spalla -
ma non riderò più a cuore aperto.
Non morrò solo per uno sguardo -
ma non vivrò realmente mai più.

Blaga Dimitrova

domenica 2 settembre 2012

dopo qualche mese, si tirano le somme...

Mi sono presa un paio di settimane di ferie.
Secondo telefono spento e un po' di "abbruttimento" in atto...


Ne avevo bisogno, dovevo staccare, dovevo capire.
Capire se sto facendo effettivamente la cosa giusta per me.
Il fatto ch'io economizzi la mia compagnia e il sesso non fa di me un mostro.
Eppure perchè mi sento così? Quando lavoro mi sento bene, appagata, gratificata, torno a casa felice perchè so di aver dato degl'attimi di felicità a qualcuno. Ma allora perchè poi tutto questo, nei monti di vuoto, lascia una lacuna dentro di me?
Cosa accade? Sono domande a cui non so rispondere.
Loro scaricano su di me tutto il loro gravame emotivo, tutti i loro problemi, frustrazioni, sofferenze. E io sono lì, per loro. Ma poi mi chiedo se non dovrei anch'io, come tutte, creare quel muro, quel velo, fra la mia emotività e la loro.
Certo, molti di loro mi ripagano con amicizia, affetto, aiuti e cortesie, ma so benissimo che non vi è nulla di disinteressato in tutto ciò.

Alla fine, è sempre un do ut des.