sabato 22 settembre 2012

Da questo momento vivrò senza amore.
Libera dal telefono e dal caso.
Non soffrirò. Non avrò dolore né desiderio.
Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.
Non pallida per la notte insonne -
ma non più ardente il mio volto.
Non immersa in abissi di dolore -
ma non più verso il cielo in volo.
Non più cattiverie - ma nemmeno
gesti di apertura infinita.
Non più tenebre negli occhi, ma lontano
per me non s’aprirà l’ orizzonte intero.

Non aspetterò più, sfinita, la sera -
ma l’alba non sorgerà per me.
Non mi inchioderà, gelida, una parola -
ma il fuoco lento non mi arderà.
Non piangerò sulla crudele spalla -
ma non riderò più a cuore aperto.
Non morrò solo per uno sguardo -
ma non vivrò realmente mai più.

Blaga Dimitrova

domenica 2 settembre 2012

dopo qualche mese, si tirano le somme...

Mi sono presa un paio di settimane di ferie.
Secondo telefono spento e un po' di "abbruttimento" in atto...


Ne avevo bisogno, dovevo staccare, dovevo capire.
Capire se sto facendo effettivamente la cosa giusta per me.
Il fatto ch'io economizzi la mia compagnia e il sesso non fa di me un mostro.
Eppure perchè mi sento così? Quando lavoro mi sento bene, appagata, gratificata, torno a casa felice perchè so di aver dato degl'attimi di felicità a qualcuno. Ma allora perchè poi tutto questo, nei monti di vuoto, lascia una lacuna dentro di me?
Cosa accade? Sono domande a cui non so rispondere.
Loro scaricano su di me tutto il loro gravame emotivo, tutti i loro problemi, frustrazioni, sofferenze. E io sono lì, per loro. Ma poi mi chiedo se non dovrei anch'io, come tutte, creare quel muro, quel velo, fra la mia emotività e la loro.
Certo, molti di loro mi ripagano con amicizia, affetto, aiuti e cortesie, ma so benissimo che non vi è nulla di disinteressato in tutto ciò.

Alla fine, è sempre un do ut des.