domenica 14 aprile 2013

Talvolta, le ironie della sorte....


Ieri, ho ufficialmente ripreso a lavorare.
Dopo quasi 9 mesi d'assenza. E il caso, fortuito o forse no, ha deciso che io avessi il mio primo cliente giusto un giorno prima del mio anniversario come escort.
Che si di buon auspicio (dato che ho sempre incontrato belle persone) o di pessima fortuna (visto che ho dovuto smettere per mesi)?
Ciò non mi è dato saperlo, lo potrò dire solo nei prossimi mesi... Nel mentre, mi scontro con la realtà dei prezzi dei siti per sponsorizzarmi, che richiedono canoni mensili altissimi, dato quello che fanno! Si va da un minimo di 150 euro al mese, fino a oltre i 400!!! Nemmeno mi selezionassero loro la clientela! So che dovrei fare un buon investimento per il sito e per le foto... ma purtroppo non lavorando da così tanto tempo, le mie finanze son quelle che sono, ma non mi va nemmeno di pubblicizzarmi su certi siti gratuiti, ma terribilmente volgari e privi di eleganza.
C'è modo e modo di proporsi come accompagnatrice.

Ricordo benissimo l'incontro dell'anno scorso... faceva molto più freddo... mi vestii semplicemente... una camicia, un pantalone attillato e stivali col tacco.

Non ero agitata, ne spaventata. Forse la mia paura era mascherata dall'euforia della scoperta, dalla "incoscienza" sormontata da tutti i sogni che avevo fatto su questa professione e sui sogni che grazie ad essa avrei potuto realizzare. Incontrai in un albergo un commerciante napoletano di passaggio, lui mi chiese anticipatamente di farmi le trecce e di non depilarmi le ascelle.

Un tipo simpatico, amichevole e gentile. Anche se molto materiale e rude a letto. Difatti sentii decisamente dolore durante il rapporto, anche perchè la mia lubrificazione era completamente assente. Tornai a casa tutta un dolore, con i capezzoli irritati e doloranti, per non parlare del dolore e del bruciore nelle parti intime durato per giorni. In compenso ero carica di euforia e adrenalina.
Non lo rividi ne sentii più.

Ieri invece è stato ben diverso... Ero agitatissima. Ho avuto una tachicardia costante durante tutto il tempo del viaggio in treno. Carica d'insicurezze, e di ansie..."Ma gli piacerò? Ma valgo quanto chiedo, o dovrei abbassare le tariffe? Oddio sono grassa! Mamma mia guarda qua la cellulite!!!" Insomma, ansia da palcoscenico e da prestazione shakerate assieme in un cocktail esplosivo per la mia già lesa autostima da mesi di inattività totale!
Ho indossato un baby doll stile sottogiacca con guepiére, autoreggenti, gonna, giacchino leggero e scarpe alte...
Al di fuori della stazione, eccolo lì ad aspettarmi nella sua auto scura...uomo interessante, sulla quarantina, raffinato, affascinante, escortista navigato (o è meglio puttaniere navigato?? Bah, questione di semantica) con una passione sfrenata per i preliminari, soprattutto dati che ricevuti. Delicato, attento ad ogni mia minima reazione, abbiamo passato insieme due ore di passione no stop, continuando a dirmi quanto fossi sensuale... dicendomi poi durante una pausa, la frase che mi hanno detto moltissimi clienti "Tu non sembri affatto una escort"... Prima o poi capirò se sia un insulto o un complimento.
Mi ha assicurato di sua spontaneità che mi richiamerà ancora, e che vuole diventare un mio frequentatore fisso... che gli ho dato emozioni mai provate prima con una professionista.
Diciamo che ha aiutato un po' la mia labile autostima.
Sono tornata a casa soddisfatta di aver fatto bene il mio lavoro, ma senza l'adrenalina che mi accompagnò la prima volta, anzi, nel viaggio di ritorno sono stata molto...malinconica forse è il termine che mi si avvicinava di più. Ma non saprei spiegarmene il motivo... o forse non voglio.

La sera, stanca (beh, non sono più abituata alle maratone di sesso no stop, devo riprenderci un po' la mano!) dopo settimane d'insonnia, mi sono lasciata andare ad un pensante sonno ristoratore... in quel sottile mondo in cui tutte le speranze e le paure prendono vita...

1 commento: